

Vosne-Romanée “La Combe Brulée” 2017 – Domaine Bruno Clavelier
Vosne-Romanée è il villaggio della Côte de Nuits che infonde nel Pinot Noir le più sfavillanti doti di eleganza e nobiltà. Qui il Domaine Bruno Clavelier possiede 6 vigneti, da cui produce 2 Premier Cru e ben 4 Village da singola vigna. La Combe Brulée si trova nella parte alta del villaggio, sotto al bosco, a circa 300 metri di altitudine. Essa convoglia nel vino la freschezza portata dai venti della combe e la potente insolazione che viene riflessa dai ciottoli calcarei della vigna. È di un rubino scarico, vibrante, anche in questa torrida 2017. Sà di oli essenziali d’agrumi, ribes rossi, succo di mirtilli e di aerei tocchi di pietra focaia. Si snoda con maestria, è fresco, genuino, un colpo di fioretto che colpisce il centro del bersaglio grazie alla maestosa persistenza sapido/fruttata.
L’alta Borgogna, longilinea e pacificatrice!
(Degustato nell’Ottobre 2020)
Sito Aziendale: https://bruno-clavelier.com/fr/entree.php

Barolo Riserva DOCG “Riserva del Fico” 2013 – E. Molino
Bricco Rocca, ai piedi del paese di La Morra, là dove Ernesto Molino nel 1953 mise a dimora la prima vigna di Nebbiolo, oggi dà i natali alla folgorante Riserva di Sergio, suo figlio. Enologo schivo e biologico pigro, incorpora nelle sue piante una regola fondante per creare originalità e grandezza… la pazienza. Questo approccio si fonde con le Marne di Sant’Agata (sabbie e calcari) creando una sensuale spirale di finezza e decisione. È di un rubino scarichissimo, che mette in secondo piano la lavorazione in tonneaux. Sà di tabacco da pipa, succo di albicocca, menta e sottobosco. Ha un animo terroso, che ricorda il miele di castagno ed il tartufo bianco, e si identifica con larghezza e tannicità. Vive in una progressione esplosiva, totalizzante, che sfida i miti attraverso un esteso finale di paprika salata.
La texture del vigore!
(Degustato nel Luglio 2020)
Sito Aziendale: –

Sancerre AOC “Constellation du Scorpion” 2016 – Vincent Gaudry
Ecco la più sconvolgente bevuta in bianco di quest’anno, è l’opera di Vincent Gaudry, un pionere della biodinamica targata Sancerre. Lui crea capolavori nel piccolo paese di Sury-en-Vaux, dove le morbide colline (200-300 mt) sono ricoperte da calcari kimmeridgiani e da silex. Quest’ultima roccia, detta anche pietra focaia, è la base su cui crescono le piante che danno origine al suo “Constellation du Scorpion”, un Sauvignon Blanc che si esalta in docili barriques francofone. È del color della paglia secca, sà di melone giallo, passion fruit, timo limonato e di erba bagnata. Scorre senza trovare momenti di stanca, anzi inonda la faringe con grazia sopraffina. Ha una lunghezza impareggiabile, costruita da due componenti: la fruttuosità agrumata e la ficcante salinità.
Silex, mes amis!
(Degustato nel Settembre 2020)
Sito Aziendale: https://www.vincent-gaudry.com/

Toscana IGT “Le Pergole Torte” 2014 – Montevertine
Da quell’intuizione, di Sergio Manetti, della vigna piantata a nord (nel 1968) son passati 52 anni, ma “Le Pergole Torte” rimane un’icona scintillante, che continua a trasmettere quel senso di signorilità ammirato da tutti. Rappresenta la storia dell’emancipazione del Sangiovese, avvenuta attraverso un lungo e lento lavoro. Ha insegnato a tutti, come far coesistere la tradizione allo spirito di chi ambiva all’immortalità del gusto. Questa 2014 è figlia di un’annata fresca e piovosa, si presenta di un rubino tenue e delicato. Sà di giglio e violetta, di lamponi schiacciati e di cardamomo essiccato. È un sussurro di toscanità, che fa scorrere il sorso con gioiosa femminilità; freschezza e morbidezza collaborano per descrivere dei tratti loquaci, che armoniosi, si librano nell’etere dell’Olimpo enologico.
L’ammaliante signora di Radda!
(Degustato nell’Ottobre 2020)
Sito Aziendale: https://www.montevertine.it/

Côtes Catalanes IGP “Rouge” 2013 – Domaine de l’Horizon
Il sogno di Thomas Teibert e della famiglia Christ, un’unione franco-tedesca che si è realizzata nel profondo Roussillon. Nel paese di Calce le vigne accolgono il caldo abbraccio della brezza marina e si rinfrescano con i venti dei Pirenei. Due mondi all’antitesi che si fondono in un vino rosso che in quest’annata descrive lo spirito terragno del solo Carignan. Questa 2013, che ha sostato per 12 mesi in botti di varie misure, rivela un’evoluzione di straordinaria purezza, come il suo colore chiaro che tende al granato. Sà di elicriso e garrigue, di terra e iodio, di lantana e prugne secche. Mostra una souplesse d’insieme, figlia di un gusto materico e sommesso… poi diviene impareggiabile, grazie al finale di incenso e arancia amara.
L’estasiante compendio tra mare e montagna!
(Degustato nell’Ottobre 2020)
Sito Aziendale: http://domaine-horizon.com/

Porto Colheita 1998 – Niepoort
In un’epoca in cui il consumo di vini fortificati è divenuto demodè, Niepoort continua a sfornare dei deliziosi scrigni di inconfutabile piacere. Questo pregiato Porto Colheita viene prodotto dalle vigne di 60 anni che poggiano sugli scisti delle anse del Douro, un ambiente di straordinaria varietà ampelografica. Si tratta di un Tawny millesimato che affronta solamente 7 anni in legno, ma che può affrontarne più del doppio nella futura vita in bottiglia. Ha il colore dei mattoni, sà di confettura di datteri, amarene sciroppate, cannella e sigaro spento. È dolcemente rilassante, crea un morbido abbraccio aromatico e viene vitalizzato da un centralissimo scatto d’acidità che crea la serenità vincente che hanno soltanto i grandissimi vini.
Il sorso più emozionante con la cioccolata!
(Degustato nell’Ottobre 2020)
Sito Aziendale: https://www.niepoort-vinhos.com/pt/

Barolo DOCG “Tre Tine” 2015 – Giuseppe Rinaldi
Il genio citrico di “Beppe” Rinaldi continua a vivere all’interno dei suoi vini e nei gesti di Marta e Carlotta, le sue figlie. Il “Tre Tine” è un escamotage, nato per mantenere lo spirito tradizionalista delle vigne che lo compongono. Quello che fino a pochi anni fa si chiamava “Cannubi San Lorenzo – Ravera”, è figlio di un’annata calda e molto equilibrata, ma mantiene intatte le doti che hanno permesso alla famiglia Rinaldi di affascinare migliaia di appassionati. Si veste di rosso rubino molto tenue che tende verso il granato, sà di oli essenziali di agrumi, pepe appena macinato, cuoio, canfora e lamponi schiacciati. Si dirama intorno alla luce acida che abbaglia il cavo orale, interagisce direttamente con il cuore e regala un raro istante di immortale capacità corroborante.
Le tre vigne del citrico, sempre un colpo al cuore!
(Degustato nell’Ottobre 2020)
Sito Aziendale: https://rinaldigiuseppe.com/

Brunello di Montalcino Riserva DOCG 2012 – Querce Bettina
Il più altisonante omaggio alla forza innata del Sangiovese che nasce a Montalcino. Nasce in un’annata molto calda, che non mi ha mai appassionato, ma dopo due anni si rivela con una potenza che ammalia e rievoca sensazioni di genuina grandezza. Il lavoro di Roberto Moretti non vuole apparire, è volto solamente a creare la più genuina espressione del versante ovest di Montalcino. È tinto da un rubino profondo e semi-trasparente, sà di macchia mediterranea, aria marittima, prugne secche, zest d’arancia e incenso. Si impone con un’impalcatura tattile imperiosa, viene guidata dal know how del tannino, robusto e saporito, è maschile, schietto e fa vibrare ogni centimetro della bocca. Giganteggia nel finale, dove parla ancora di terroir e definisce i tratti più austeri e rurali del Sangiovese.
L’imperioso destino di Montalcino!
(Degustato nell’Ottobre 2020)
Sito Aziendale: http://www.quercebettina.it/

Trentino Rosso IGT “San Leonardo” 2010 – San Leonardo
L’alto rango nobiliare del vino italico viene certamente incarnato dalla famiglia Guerrieri Gonzaga, che ha contribuito fortemente ad elevare il lignaggio dei nostri tagli bordolesi. La splendida Tenuta (circondata dalle forti montagne trentine) è un rifugio dorato per le viti francofone. Cabernet Sauvignon, Carmenere e Merlot convivono in un blend di rara finezza, un’esperienza segnante, che imprime nella mente dei descrittori indimenticabili. È di un colore rubino fitto e coinvolgente, sà di pepe verde sotto salamoia, mirtilli e more di gelso, di legno di cedro e di pino mugo. Scorre svelto, ha una silhouette affabile e contemporaneamente voluminosa, prende possesso del cavo orale praticando la gentilezza e chiude esplodendo in un infinito riverbero di poliedriche speziature.
Il nobile e glorioso bordolese trentino!
(Degustato nel Giugno 2020)
Sito Aziendale: https://www.sanleonardo.it/

Barolo DOCG 2006 – Bartolo Mascarello
Ecco il più grande, classico, senza fronzoli e senza mezzi termini. La tradizione del Nebbiolo made in Langa è sintetizzata con garbo dalla Cantina Bartolo Mascarello, oggi condotta da Maria Teresa, che si dimostra sempre la più nitida e rispettosa espressione del Barolo. La consapevolezza è totale e tutto è rimasto come agli inizi del 20esimo secolo; stessi vigneti e soprattutto nessuna barriques. Segue l’assemblaggio e la ricerca d’armonia, che si materializzano nel suo granato fitto e ancora tremendamente vivace. Sà di sottobosco, lavanda secca, pepe nero, prugne secche e segatura di ferro. Coinvolge l’intero cavo orale, ha tutto, dai tannini imperiosi alla dinamica acidità. Si eleva rispetto agli altri, perchè glorifica un vitigno, una storia e soprattutto la più inarrestabile delle persistenze.
L’unico e inimitabile padre di tutti i Barolo!
(Degustato nell’Ottobre 2020)
Sito Aziendale: –


TheMarchian.