Souplesse – Chianti Classico Riserva DOCG 2015 – I Fabbri

Souplesse è un antico termine francese, coniato dagli storici gourmand che giravano il mondo in cerca dei gusti veri, di territorio, in grado di esprimere una notevole qualità oggettiva. In particolare con souplesse volevano intendere la “texture” gusto-olfattiva, infatti essa rappresentava un momento particolare della vita del vino… quello del raggiungimento dell’equilibrio. Questo equilibrio si manifestava con la polimerizzazione dei tannini, l’abbassamento dell’acidità e la stabilizzazione dell’alcolicità, il naturale compendio era una sensazione di soave morbidezza, capace di esprimere il sorso perfetto: raffinatezza, eloquenza e persistenza. Sabato scorso ho riscontrato le medesime sensazioni mentre gustavo una bottiglia del Chianti Classico DOCG Riserva 2015 de I Fabbri, uno dei migliori rappresentanti della delicatezza lamolese. Lamole è uno splendido Cru grevigiano, incastonato a più di 600 metri di altitudine sul versante opposto a Panzano. Qui i terreni vengono influenzati dalla vicinanza ai monti del Chianti e sono frequenti le vigne terrazzate. In particolare il suolo è prevalentemente sabbioso, originatosi per conseguenza del disgregamento, millenario, delle rocce di arenaria. La famiglia Grassi, proprietaria sin dal 1600 dell’azienda I Fabbri, riesce a trasporre con reale sincerità le caratteristiche di innata serbevolezza che modellano il Sangiovese lamolese. Ok, ma che c’entra la souplesse? C’entra eccome, poichè è proprio quell’anima compiacente che ho riconosciuto nella loro Riserva 2015. Il vino si presenta di un rosso rubino, colorato centralmente ma anche ben trasparente e luminoso. Al naso manifesta una compostezza gentile, che coadiuvata da una netta precisione materializza l’anima raffinata e d’altura del Sangiovese. Delicati sprazzi di violetta, marasca, lamponi e ribes rossi formano la parte più aerea e intensa, mentre canfora ed eucalipto compongono l’aspetto balsamico che completa egregiamente il ventaglio olfattivo. In bocca il sorso è in perfetto equilibrio, delicato, soave e veramente irresistibile. È incredibile come esso sia ostinatamente perfetto, morbido e serbevole, con gli stessi ricordi aromatici percepiti al naso, governati principalmente dal richiamo di violetta ed eucalipto. Il finale è lungo, tutto sul fruttato, decisamente elegante. Ecco come il termine souplesse non è solamente una chimera, ma diviene una solida realtà, che descrive al meglio quello che l’arenaria e il genius loci lamolese riescono a dare al Chianti Classico.

TheMarchian.

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