Espressività granata – Langhe Nebbiolo DOC 2018 – Nada Fiorenzo

Là dove il vino si tinge di luna, e dove la terra si tinge di grigio, là dove le colline langarole respirano l’influenza del vicino Tanaro, là si manifesta la granata eleganza del Re Nebbiolo. Siamo nel comune di Treiso, uno dei 4 comuni del Barbaresco (insieme a Barbaresco, Neive e San Rocco Seno d’Elvio), nell’area che ne sovverte un po’ il carattere femmineo e all’opposto ne mette in mostra la struttura mascolina e la particolare longevità. Come in ogni scampolo di Langa, anche qua è il tipo di terreno che decide e delinea i tratti caratterizzanti dei vini su esso prodotti; il comune di Treiso si poggia sulla Formazione di Lequio, un complesso marnoso (di argille e calcari) alternato con sabbie silicee e arenarie (sabbie cementate), che emerse dal mare padano circa 15 milioni di anni fa. Questa conformazione (prevalentemente presente nei comuni di Serralunga e parte di Monforte) crea vini maschili, ricchi di alcol e struttura, con tannini mai domi e dotati di una capacità di invecchiamento assolutamente impareggiabile. Uno dei produttori che risulta essere più calzante in quanto ad aderenza alla traccia è senz’altro Nada Fiorenzo, che dalle sue vigne (Rombone e Manzola a Treiso e Montaribaldi a Barbaresco) esemplifica il carattere essenziale del Nebbiolo, austero al naso e arcigno in bocca, ma sempre dotato di eleganza sopraffina e di borghese slancio aromatico.

Cartine dei comuni del Barbaresco e delle vigne di Nada Fiorenzo: Manzola e Rombone a Treiso e Montaribaldi a Barbaresco

La storia tra i filari della famiglia Nada comincia nel 1921, quando Carlo acquista la Cascina Rombone e comincia a produrre vino sfuso da vendere ai locali circostanti, poi è il turno di Fiorenzo che attratto dal buon prezzo del momento (anni ’60) vende le sue uve ai commercianti, per avere un immediato ritorno in un momento in cui la mezzadria era scomparsa e il lavoro agricolo rendeva poco o niente. Ecco, che nei primi anni ’80 (precisamente nel 1982) suo figlio Bruno decide di tornare in campagna (lui insegnava in un Istituto Alberghiero di Alba) e di credere nell’emancipazione della propria terra attraverso l’imbottigliamento del vino prodotto dalle loro stesse uve. Al grido di “pruvuma” (proviamo in dialetto piemontese) comincia l’avventura nell’enologia di qualità della famiglia Nada, che oggi vede in Danilo (figlio di Bruno) il tramite ideale, tra tradizione e e visione imprenditoriale, per perpetuare nel futuro l’operato di ben 3 generazioni.
Oggi degusto il loro Langhe Nebbiolo, un vino che rispecchia fedelmente la tradizione e il gusto nobile del “granato” Nebbiolo di Langa.

Bottiglia di Langhe Nebbiolo DOC 2018 di Nada Fiorenzo

Langhe Nebbiolo DOC 2018
100% Nebbiolo declinato con i due cloni più importanti, il Lampia ed il Michet, proveniente dai vigneti più giovani all’interno dei Cru Rombone e Manzola nel comune di Treiso. Le vigne poggiano su suoli marnosi con affioramenti sabbiosi e sono poste tra i 230 e i 260 metri di altitudine. In cantina il vino fermenta in legno e poi matura in grandi botti di rovere per circa 12 mesi, a cui seguono ulteriori 6 mesi di bottiglia prima dell’immissione in commercio.
Il colore si presenta fulgidamante granato, molto trasparente e ottimamente attaccato alla tradizionale espressione colorante del Nebbiolo. Al naso si esprime con magnifica eleganza, forte di un’inattesa espressività. Il primo impatto descrive note floreali dall’accento balsamico, come lavanda ed eucalipto, poi rivela il suo profondo carattere fruttato, che identifico in rimandi di lamponi schiacciati e ciliegie mature. Nelle pareti esterne delle narici marca con un delicatissimo accento speziato che ricorda il cuoio e il pepe nero appena macinato (tipico marker del vitigno). In bocca il sorso mostra la presa di Treiso, infatti il tannino sovrasta tutte le sensazioni tattili, facendosi protagonista indiscusso del sorso, la media acidità accresce la sua verticalità e concorre nel mettere comunque in mostra un carattere aromatico incentrato su di una pronunciata vena balsamica. Il finale di bocca è lungo e raffinato, come ad evidenziare le già palesi potenzialità di questi giovani vigneti. Ideale in questo momento in abbinamento ad un classico brasato al Nebbiolo o da conservare in cantina per altri 5/6 anni per poi riscoprirlo come un piccolo Barbaresco.

Sontuosa bevuta, questo Langhe Nebbiolo di Nada Fiorenzo, a cui mi sento di fare un plauso per l’encomiabile ricerca della verità, descritta con immensa sincerità da due fattori: la caratterizzazione territoriale e la perfetta attinenza varietale del loro Nebbiolo. Bravissimi!

TheMarchian.

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