
Driiiiiin, sono le 7.30 e suona la sveglia che scandisce l’inizio del mio sesto giorno ad Anversa. Mi stropiccio un po’ gli occhi e parto con la mia solita routine: colazione, allenamento e doccia calda. Alle 10.00 ho già finito tutto e mi dedico a sistemare un po’ di argomenti per la tesi prima di entrare a lavoro. Arrivano le 11.30 e scendo al piano di sotto per aprire il negozio. Dopo qualche minuto arriva anche Ruben, facciamo due chiacchiere e mi dice che staserà suonerà in un Pub di Anversa e che mi invita ad andare a vederlo. Accetto con grande trasporto e curiosità, poichè lui è un sassofonista e la sua band suona musica anni 20′ e 30′, un sound elegante e brioso che mi ricorda tanto il Grande Gatsby. Passa un’oretta ed un corriere bussa alla porta, c’è una consegna per l’enoteca, un pallet di vini umbri di Romanelli, un piccolo produttore di Montefalco.
Una linea completa che parte dal Grechetto bianco, passa per il Montefalco Rosso, poi il Sagrantino di Montefalco, il Passito e la Grappa conosciuti e apprezzati in occasione dello scorso Vinitaly. Questi vini saranno i protagonisti della cena con degustazione “Culinaria” che si terrà la prossima settimana e verterà sull’abbinamento cibo-vino del territorio umbro. Il pomeriggio prosegue riempiendo gli scaffali con le bottiglie mancanti e mentre sto spolverando scopro una vera chicca che fa di questa enoteca un luogo di estrema goduria per gli amanti del vino. Essa è L’Improvvisazione Nº 2 2010 di Riecine, nato dal genio creativo dell’allora enologo Sean O’Callaghan. Si tratta di un 100% Merlot proveniente da una sola vigna, affinato in Barrique per 3 anni e di cui vennero prodotte solamente 900 Magnum. “Che bello!” esclamo con energia,”questa è una rarità semi introvabile che non avevo neanche mai visto a Firenze”. Finiamo la serata preparando le porzioni di vitello tonnato per il weekend e poi chiudiamo i battenti de La Scoperta. Rincaso, mi faccio una doccia, poi un panino con salmone affumicato, brie e insalata e parto per andare a sentire Ruben. Il locale dista 2 chilometri da casa ma non mi spaventa affatto, poichè adoro camminare per i quartieri della città. Così facendo riesco ad assaporarmi piano piano le vie, le abitazioni, i momenti della vita delle persone e le facce di coloro i quali si muovono intorno a me. Arrivo al locale, si chiama Gitanes e hanno un sacco di birre buonissime, il luogo è un po’ spartano ed hippy ma va bene così, è molto caratteristico e la gente qui si diverte senza troppi preconcetti. Mi prendo una Lupulus alla spina e aspetto l’inizio del concerto…
Ruben arriva e mi presenta alcuni componenti della band, qui conosco un ragazzo che suona la tromba e viene dalla Spagna, in particolare da un paesino vicino Lèon. Lui mi racconta un po’ cosa vuol dire vivere ad Anversa; una città che da molte possibilità ma che vede poco sole durante l’anno. Qualche minuto ed il concerto comincia, il loro sound è molto coinvolgente e alternano canzoni più movimentate ad altre più rilassate, anche se il massimo lo raggiungono quando intonano per intero “La vie en rose” un classico senza tempo… che fischietto per tutto il tragitto che mi riporta a casa in questa tiepida notte di Anversa…
TheMarchian.