
La sveglia suona, finalmente è venerdì, stasera si terrà la tanto attesa cena che fa parte di un ciclo annuale di serate a tema chiamato “Culinaria”. Il programma prevede il servizio di quattro pietanze (antipasti, primo, secondo e dolce) abbinate ai vini umbri, che in questo caso saranno tutta la linea di Romanelli. L’azienda è una New entry sugli scaffali dell’Enoteca, e quale serata migliore se non questa per presentare ai clienti più affezionati un nuovo pezzo di Italia che sia va ad aggiungere all’ampio mosaico de La Scoperta?! La giornata lavorativa è molto tranquilla, anche perchè oggi siamo in tre a dividerci i compiti lavorativi. Nel soleggiato pomeriggio non si vede tanta gente, occasione perfetta per ripassare un po’ di nozioni sull’Umbria e sui vini di Romanelli, visto che Inge mi ha incaricato di presentarli ai 16 commensali di questa sera. Verso le 17.00 arriva Peggie, cara amica di Inge e bravissima cuoca, che usualmente prepara le leccornie per le serate di Culinaria. A lei è stato assegnato l’arduo compito di creare il sugo all’Amatriciana sfumato con Montefalco Rosso ed il Friccò umbro (uno stufato di agnello, con vino, erbe aromatiche, carote, sedano e cipolla). Visto che ieri avevo già preparato il patè di lenticchie alle 18.00 comincio a preparare il secondo antipasto, che sarà della mortadella tagliata in spesse losanghe con sopra del caramello salato alla birra (creato tramite riduzione, aggiungendo zucchero di canna e senape in grani) due vere leccornie che sapranno incuriosire gli ospiti nei primi momenti della serata.
Terminato l’impiattamento degli antipasti mi dedico all’apertura delle bottiglie, un lavoro che mi piace tanto e che mi permette di mettere in pratica tutte le nozioni che ho appreso dal 2016 ad oggi, prima attraverso i corsi AIS e successivamente grazie alla partecipazione al Master ALMA-AIS a Colorno.
Partiamo con il Grechetto Coli Martani DOC 2018, un vino bianco perfettamente bilanciato, in cui fiori di tarassaco ed erbe aromatiche si fondono con susine gialle e lime per dare freschezza ad un corpo sinuoso e molto beverino, che ottiene un ottimo successo in abbinamento agli antipasti.
Mentre si stanno stanno spostando verso le tavole perfettamente apparecchiate comincio il sevizio del Le Tese IGT 2017, un Trebbiano Spoletino macerato, ricco e conturbante, che unisce tratti sulfurei e affumicati a note di ginestra, miele, albicocca matura e fiori di zagara, mantenendo una perfetta secchezza palatale, rendendolo ideale per essere servito un po’ più caldo rispetto ai classici bianchi, senza dubbio una splendida espressione di bianco macerato.
Finito il servizio del Trebbiano passo ad introdurre il primo vino, è bello vedere come tutti si fermino per ascoltare le mie parole, quasi concedendomi la loro totale fiducia e curiosità.
Il primo rosso è il Montefalco Rosso DOC 2016, un vino che vede predominare il Sangiovese a cui si aggiungono Sagrantino ed una parte di Cabernet Sauvignon, è molto elegante, e i tratti dell’affinamento in legno piccolo non si fanno sentire, i tannini sono gestiti magistralmente e compiono un ottimo lavoro per garantire una bevibilità spigliata adatta ai piatti di tutti i giorni. Grandioso in abbinamento ai pici alla Amatriciana.Finita la pasta comincio il servizio del Molinetta DOC 2015 (il Montefalco Rosso Riserva), che prende il nome dall’antico mulino adiacente la splendida vigna da cui vengono selezionate le migliori parcelle di Sangiovese. In questo blend viene unito a Sagrantino e Merlot ed è in grado di sopportare una maturazione di ben 24 mesi in Barrique di rovere francese. Qui il tratto resinoso e un po’ cerato marca la fase olfattiva, che rimane lievemente chiusa dalla necessità di questo vino di affinare ancora per qualche anno, in bocca si percepisce la potenza e la profondità del sorso. Caratteristiche che sicuramente si snelliranno attraverso la dispersione delle iniziali note di spezie dolci.
Appena la carne arriva a tutti i commensali parto con la spiegazione del Re umbro, il Sagrantino, introducendo il Sagrantino di Montefalco DOCG 2014. Si tratta di una grande espressione di come la vigna ed il clima fanno la differenza sulla maturità fenolica delle uve, che vanno a rendere questo vino meno mascolino del solito. Esso mette in risalto una struttura elegante e molto balsamica, legata al rosmarino e ai profumi del bosco, con ciliegia croccante e susina rossa a dominare la parte fruttata.
Con calma lascio finire lo stufato di agnello con spinaci saltati e comincio il servizio del Medeo, il Sagrantino di Montefalco DOCG 2015. Esso proviene dalla migliore selezione delle uve aziendali, prodotto solamente nelle grandi annate e dedicato a Medeo il fondatore dell’azienda Romanelli. Si tratta di un vino in cui le tostature, la cioccolata, il caffè e la marmellata di prugne dominano l’olfatto ed il palato, ma che allo stesso tempo crea un ottimo scorrimento gustativo grazie ad una sontuosa trama tannica che vivacizza una bevuta larga e corposa.
Finiamo con il Sagrantino di Montefalco Passito DOCG 2013, che andrà in abbinamento a dei golosi brownies alle amarene, e credetemi questo match sembra creato appositamente da madre natura. Perchè le note carnacee e cioccolatose del Passito si fondono alla perfezione con la tosatura e l’aroma di amarene dei brownies.
La serata finisce con tante facce soddisfatte e contente di aver scoperto nuovi vini e abbinamenti curati in ogni particolare. Le persone cominciano ad andarsene mentre noi sistemiamo il delirio che si trova nella piccola cucina e mentre finiamo di lavare piatti e calici.
Rincaso verso le 23.40 e sono felicissimo, stasera ho fatto il Sommelier, mi sono messo alla prova presentando la serata ed i vini in inglese e servendo con stile durante le tre ore di cena. Vorrei andare a letto subito ma la contentezza e l’adrenalina mi tengono sveglio, oggi ho realizzato un sogno, quello per cui ho inseguito fin dal primo mento questo percorso formativo e lavorativo, vedere l’emozione negli occhi delle persone, che per me è in assoluto la più grande soddisfazione…
TheMarchian.