TheMarchian goes to Belgium – Il Diario – Giorno 41

Ore 7.20, è il momento della sveglia e rapidamente mi tolgo le coperte di dosso per cominciare al meglio il mio penultimo venerdì ad Anversa. In questi giorni mi piace mettere un sottofondo musicale sin dal primo momento in cui mi alzo, solitamente vario un po’ tra jazz e lounge, ma oggi cerco un playlist di canzoni italiane degli anni 60′. Mentre svolgo le mie attività mi rendo conto di sapere molte più canzoni di quelle che pensavo di conoscere, forse perchè tutte le domeniche mattine in casa Marchiani venivamo svegliati al ritmo di Battisti, i Nomadi o l’Equipe 84. Mentre le ascolto adesso, a 27 anni mi accorgo di come alcune di esse siano canzoni senza tempo, con testi profondi e ricchi di speranza, quelli dei giovani degli anni del boom economico che credevano nel futuro e nel cambiamento. Quegli anni devono essere stati proprio belli da vivere, non c’era la tecnologia di oggi, ma forse c’era più libertà di pensiero, che unita a forti valori morali spingeva questi ragazzi a cercare la via per realizzare i propri sogni attraverso sacrifici e tanto impegno. È stato un grande momento per l’Italia, anni di conquiste economiche, culturali, politiche e sindacali, che anche se non ci pensiamo mai, oggi ci permettono di poter vivere nel lusso della serenità economica circondati da una moltitudine di servizi che semplificano le azioni quotidiane. Spesso provo ad immaginarmi cosa abbia voluto dire per i nostri genitori fare parte di questo movimento di speranza collettiva che ha fatto risorgere uno stato e la sua popolazione, e mi emoziono pensando a quanti cambiamenti hanno vissuto in 60 anni, passando da non avere il riscaldamento in casa sino agli smartphone di oggi. Quando vedo il loro grande lavoro mi sento molto rispettoso nei loro confronti ma vedo anche degli errori che lungo il tragitto hanno portato alla costruzione di una società odierna eccessivamente consumista. Ecco noi giovani rampanti di oggi dovremmo prendere spunto da questo percorso per cercare di non cadere negli stessi tranelli che hanno condizionato quella generazione di prodigi. Nei prossimi anni dovremo riuscire a tornare all’umanità dei rapporti, mettendo un po’ da parte i soli interessi personali e dando più spazio al bene comune riscoprendo i valori della famiglia, del rispetto verso gli altri e dell’essere gentili e cordiali. Dopo queste riflessioni mattiniere mi metto ad ideare la presentazione power point per la tesi di metà luglio. Velocemente arriva l’orario di apertura del locale e insieme a Ruben e Cèline apriamo e ci mettiamo al servizio della clientela. Oggi ci raggiunge anche Arpreet (la fotografa che si occupa dell’impaginazione del magazine e della creazione di contenuti per il web-shop) con cui concordiamo le modalità di lavoro sui social network, e che lei dovrà creare un archivio di foto da potere utilizzare sui canali social de La Scoperta. La giornata è tranquilla e più che altro vendiamo bottiglie dall’Enoteca, in maggior parte per regali. Arriva la sera e chiudiamo mentre un caldo sole estivo infuoca l’orizzonte di Anversa, ci salutiamo e ci auguriamo una buona serata. Salgo nel mio appartamento e decido di prepararmi un bel risotto.

Un carnaroli mantecato con crema di pistacchi e parmigiano 36 mesi con mortadella croccante, che come avrebbe detto il buon Jerry Calà nei ruggenti anni 80′, mi dà una grande: “Libiiidineee!”.


TheMarchian.

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