
Giovedì mattina, la metà della settimana è arrivata, ciò vuol dire che si sta avvicinando il momento della partenza con una velocità pazzesca. I giorni passano rapidi tra l’attesa scalpitante del ritorno a casa e tra la malinconia di lasciare un posto in cui mi sono ambientato e dove sto molto bene. Mentre sto aspettando l’ 1 luglio, ho già cominciato ad organizzare il mio ritorno con visite in aziende e serate con gli amici, perchè devo recuperare ben due mesi di lontananza. La mattina comincia presto come sempre, verso le 6.30, il che mi da modo di effettuare le mie attività con calma e precisione. Alla solita routine, aggiungo anche qualche lavatrice per riportare a casa solamente panni puliti e pronti per l’uso. Verso le 11.30 scendo in negozio e apro La Scoperta insieme a Ruben. Le prime due ore le passo a servire e a parlare con dei clienti che si sono affezionati molto a me, e sapendo che sto per tornare in Italia sono venuti a darmi un caloroso arrivederci. Questa per me è una grande gioia, una situazione che mai mi sarei aspettato di poter vivere qua in Belgio, essere riuscito ad ottenere la fiducia dei clienti è la più grande remunerazione per i quasi due mesi di lavoro appassionato e volitivo. Mi augurano il meglio per il mio futuro, e mi salutano con strette di mano calorose e molto amichevoli. Il pomeriggio scorre lento e un po’ noioso, anche se il clima odierno è veramente idilliaco, stranamente Anversa è totalmente soleggiata e rinfrescata da una gentile brezza che aiuta molto a smorzare l’afa che altrimenti attanaglierebbe gli abitanti. Arriva l’ora di chiusura, saluto Ruben (domani sarà il nostro ultimo giorno insieme) e salgo in appartamento a prepararmi per la sera. Verso le 19.00 Inge arriva sotto casa e insieme andiamo a cena al Dóme, il suo ristorante preferito ad Anversa. Dove i proprietari Evangeline (esperta dell’hospitality) e Frederic (chef stellato che ha lavorato anche al Louis XIV di Ducasse) collaborano per creare un’accoglienza perfetta in ogni dettaglio che vale ben una stella Michelin. Prima di cominciare la cena ci sediamo sui tavolini esterni e per scaldare i motori ci concediamo due calici di Champagne, perchè si sa l’oro liquido francese ha la straordinaria capacità di mettere a proprio agio le persone.
Scegliamo un Blac de Blancs Extra Brut di Charlot-Tanneux, uno Chardonnay in purezza da Mardueil (Valle de La Marne) con profumi biscottati e marzapane, che in bocca crea un ottimo mix tra vivacità e ricchezza retro-olfattiva, ottimo per cominciare con stile. Optiamo per il menu degustazione con i vini in abbinamento, e proseguiamo le nostre chiacchiere, in cui ci scambiamo le positive reciproche impressioni su questa esperienza lavorativa che ci ha visti collaborare per quasi due mesi. Finito lo Champagne entriamo nella splendida e luminosa sala, in stile neo-barocco di Anversa, con un elegante tocco francese.
La prima portata è un appetizer con cetrioli ripieni di yogurt, erbe varie, menta, e semi di senape, un piatto che sembrerebbe amaro e che invece gioca tutto sulla sapidità e alcuni tratti lievemente dolciastri dello yogurt, un connubio rinfrescante e diretto che spolveriamo in un nano-secondo.
Il primo vino che ci viene servito è un vino frizzante naturale proveniente dal Sud della Francia, creato con Carignan e Grenache Noir, di origine biodinamica che mi rimanda agli italici Lambruschi ancestrali, con un colore mattonato e aromi che ricordano la ciliegia e le spezie scure, fresco e molto secco con un finale che mi ricorda il malto d’orzo.
L’abbinamento perfetto si ha con questo piatto a base di barbabietole marinate, fragole selvatiche, merluzzo mantecato e chips di barbabietole, adagiate su di una salsa a base di barbabietole e succo di fragole. Un’inno all’equilibrio tra acidità e sensazioni terrose, fantastico!
Il secondo vino è un giovane Chenin Blanc dalla Valle della Loira (precisamente da Azay-le-Rideau, che si trova a Sud-Ovest di Tours) con profumi di frutta gialla matura e tanti fiori che ricordano alcuni Vermentino senza però avere le stesse note minerali e sapide.
Stupendo in abbinamento al cavolo grigliata con gamberetti, le loro teste fritte, saicornia e bottarga accompagnate da una goduriosa salsa Olandese.
Ci accompagnamo anche del caviale, stupendo per andare ad arricchire la parte sapida del piatto che rimane molto elegante, grazie ad un mix perfetto tra l’amaricante del cavolo sbruciacchiato e la tendenza dolce della salsa olandese.
Il terzo vino è un Orange Wine spagnolo, proveniente dalla Catalogna prodotto con Garnatxa e Xarel-lo, in cui burro, vaniglia e pesca gialla matura si intrecciano con tratti salmastri che rimandano al mediterraneo, largo e glicerico in bocca con un finale che sa di nocciola. Perfetto in abbinamento al rombo con pelle croccante e salsa al burro, che per la fame non sono riuscito a fotografare.
Il quarto vino è inaspettatamente un italiano, un Valpolicella Ripasso 2015 di Musella, elegante con speziature scure e buona acidità, coadiuvate da un’espressione tannica pungente molto adatta a sostenere il prossimo piatto.
Animelle cotte nel burro con fondo di arrosto, carote, funghi e radici saltate. Un piatto di contrasti tra consistenze morbide e sapori decisi forti e concentrati. L’animella più buona che abbia mai mangiato!
Per accompagnare il primo dolce scelgono un extra Brut da Chenin Blanc di Vouvray, una bella lama, piacevole e con un finale che ricorda la nocciola tipica dello Chenin.
Abbinato con un dolce freddo composto da yogurt, granita di Shiso e Verbena. Un dessert acido-fresco perfetto per preparare il palato all’ultima portata.
Per il secondo dessert ci servono un Rivesaltes L’extrait 2015, un Vin doux Naturel che proviene dalla regione del Languedoc-Roussillon, il cui perfetto abbinamento è il cioccolato.
Che arriva a farci godere in questo concentrato di densità cioccolatosa in cui il gusto della nocciola e la tostatura della base danno un spinta avvolgente e amarognola che te ne farebbe mangiare altri venti! Con questa ultima perla si chiude una magnifica cena, forse tra le migliori che abbia mai fatto. Tutto questo è stato possibile grazie all’infinita gentilezza di Inge, che mi ha voluto ringraziare del lavoro svolto attraverso una cosa che mi fa emozionare il cibo abbinato al vino. Non finirò mai di ringraziarla per la grande occasione che mi ha concesso, per tutte le responsabilità che mi ha affidato, e per gli insegnamenti finanziari che mi ha dato, e spero che in futuro potranno esserci ulteriori collaborazioni tra noi, perchè questo è stato solo l’inizio.
TheMarchian.