
Ore 5.50, mi sveglio per cercare un po’ d’acqua, mi disseto e poi torno a letto e rientro nel letto. Provo a riprendere sonno, ma niente da fare, il sole è già alto e vengo attratto dal guardare fuori dalla finestra e osservare il risveglio della città, una quieta immagine di tranquillità che viene creata dal cinguettio degli uccellini e dal rumore delle prime auto. Questo clima di pura serenità mi ispira, e sfrutto questi momenti di sveglia anticipata per scrivere pensieri ed emozioni, alcuni dei quali finiscono anche sulla giornaliera pagina del diario. Non so quale sia la ragione, ma la mattina riesco facilmente a far scorrere fiumi di parole, che riescono a sviscerare anche i miei pensieri più reconditi, forse dipende dal fatto che la mente è fresca e riposata, priva di stress e di pensieri inutili che molto spesso si sviluppano durante il giorno. Dopo la fruttuosa scrittura delle prime ore del giorno, mi dedico al resto delle attività della mattina, ponendo particolare attenzione nell’allenamento, che mi sta dando le soddisfazioni che mi ero prefisso di raggiungere. Come al solito arriva la fatidica ora X, le 11.30 scandiscono il momento di scendere le scale e andare ad aprire la porta dell’enoteca. Come spesso accade sono il primo e poi verso le 12.00 arrivano anche Ruben e Cèline. Con loro organizziamo la giornata e Ruben decide di andare a comprare la carne per poter cucinare il vitello tonnato. Quindi io, Cèline ed Arpreet ci dividiamo i compiti con Arpreet che dovrà scattare il maggior numero di foto da postare nelle prossime settimane sui social de La Scoperta. Nel frattempo io e Cèline ci occupiamo dei clienti affamati e curiosi di acquistare nuovi vini. Quando Ruben, verso le 15.00 torna in negozio, mi metto subito all’opera per preparare e sporzionare quello che uno dei piatti più richiesti in enoteca. Dopo aver terminato il processo di sporzionatura con l’utilizzo del sottovuoto giunge l’ora di salutare Ruben, che con lo zaino ed il Sax in spalla sta andando a Gent per un concerto. Ci abbracciamo e ci scambiamo reciproci cenni di stima, che derivano da due mesi in cui ci siamo conosciuti, ci siamo divertiti e ci siamo trovati veramente bene a lavorare insieme. Verso le 18.00 se ne va anche Arpreet, che con tanta gentilezza mi ha portato in regalo una scatola di cioccolatini ripieni di marzapane buonissimi, ci salutiamo e le auguro il meglio per le sue prossime esperienze. Con velocità arriva anche l’ora di chiusura, e quindi alle 19.00 insieme a Cèline diamo una bella pulita che domani sarà il mio ultimo giorno di lavoro. Salgo in casa, entro in camera e trovo una sorpresa inaspettata.
Una mezza bottiglia di Le Grive 2016 Monferrato DOC di Forteto della Luja, impacchettata con stile ed un bigliettino di saluti da parte di Ruben e Stephanie in cui mi ringraziano per i momenti passati insieme e per avergli fatto scoprire meglio l’affascinante mondo del vino e per aver allargato i loro orizzonti del food-pairing. Un qualcosa di totalmente inaspettato che quasi mi fa scendere due lacrime, sono onorato di tutto questo affetto che ho ricevuto e che non mi sarei mai aspettato. Per questo in loro onore per cena scelgo di testare il loro regalo.
Si tratta di un blend tra Barbera e Pinot Noir da Loazzolo, che viene allevato in barriques francesi per 10 mesi. Impatta con un colore pieno in cui noto i caratteristici tratti violacei della Barbera. Questa esuberanza indica una giovinezza del vino che sicuramente avrà una struttura interessante. Il Pinot Noir non si avverte, sovrastato dall’intensità esplosiva della Barbera che dimostra un corredo aromatico legato principalmente a succo di mirtilli e ribes rossi, poi pepe nero appena macinato ed un sottofondo di scatola da sigari unito a c’era d’api. Chiari segni che il legno marca ancora un po’ l’espressività del vino. In bocca come immaginavo il sorso vive di materia fruttata, che ricorda l’amarena con picchi importanti di acidità e tannini ancora giovanili. La chiusura di bocca mette in evidenza le speziature e tostatura da legno francese, che asseriscono la necessità di un ulteriore affinamento in bottiglia.
TheMarchian.