Come un momento di ricongiungimento può portare a galla ricordi fantastici assopiti in angolo speciale del cuore. Così valuto questo straordinario Champagne aperto a cena con amici che non vedevo da troppi mesi. È un’etichetta, e soprattutto un produttore, che fa grande lo Chardonnay champagnotto. Nasce nel cuore della Côtes de blanc, sottozona a sud di Epernay baciata dalla faglia gessosa che dona a questi meravigliosi spumanti la caratteristica nota olfattiva di “craye”. Questa etichetta in particolare mi veicola sensazioni ed emozioni forti, vissute in compagnia di amici generosi e leali. Oggi a distanza di 1 anno e mezzo lo ritrovo, e in pochi istanti compie la magia della rievocazione. Una rievocazione che passa dal suo giallo dorato falciato da bollicine rapide e finissime. Il profilo olfattivo è generoso e come prima suggestione mette in evidenza la sua gessosità, poi gli agrumi canditi, il burro fuso, i funghi porcini e “last but not least” il tartufo bianco. In bocca rappresenta la definizione di “compendio”, cioè la perfetta sintesi tra tensione acida e volume aromatico. Quindi la verticalità del sorso coesiste con la terziarizzazione avvenuta in vetro, e insieme creano un tracciante che smuove i sensi e il cuore. La persistenza è ghiotta e sa di burro e tartufo, una vera gioia per il corpo e per lo spirito. Raro e godurioso, proprio come gli amici giusti, quelli con cui puoi essere te stesso, senza paura di sbagliare.
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