TheMarchian goes to Belgium – Il Diario – Giorno 2

Sveglia presto, e comincia la routine: yogurt magro con mandorle e arance con un sorso di spremuta, poi 30 minuti di allenamento e una bella doccia calda, perchè ogni giorno necessita della giusta partenza per essere affrontato al meglio. Scendo le scale apro la porta del pianerottolo, faccio 10 metri e apro la porta dell’Enoteca, è il mio primo giorno di lavoro e la voglia di non fare brutta figura impera nella mia mente.

Inge e Céline mi spiegano un po’ come si svolgono i vari procedimenti e immediatamente capisco che sarà una bella sfida. Dovrò accogliere e consigliare i clienti per i prodotti dell’enoteca, usare una fantastica Berkel per affettare i buonissimi salumi italiani, preparare i piccoli piatti della parte wine bar e fare il servizio ai tavoli. Un bel mix di incarichi che sicuramente proverà le mie qualità e mi darà modo di crescere come uomo e come professionista. Il sabato è il giorno più indaffarato, infatti siamo sempre in movimento tra tutti i reparti, mi diverto, perchè vedo il sorriso e la soddisfazione sui visi delle persone. Forse ho capito qual’è la droga che spinge le persone a lavorare al pubblico, sono i sorrisi e i cenni di consenso. Essi sono molto più remunerativi di soldi o beni materiali, poichè toccano le corde del nostro umore e ci ravvivano spingendoci a dare qualcosa in più del mero servizio.

Arriviamo all’orario di chiusura con velocità e serenità, cosa non banale, poichè vuol dire che ci siamo divertiti e che non ci siamo mai fermati. Ore 20.00 saluto Inge e la ringrazio per i consigli e gli aiuti che mi ha fornito con gentilezza e chiarezza. Salgo nell’appartamento e mi faccio una rapida doccia, poi parto e vado a vedere il lungo fiume. Trovo un piccolo ristorante in cui ordino una grigliata mista accompagnata da un corroborante Gin-Tonic con Gin Mare, che dopo una giornata faticosa disseta come pochi altri! Torno verso casa, guardandomi intorno e ascoltando i rumori di Anversa, da una parte sento gli accenti francesi, dall’altra quelli fiamminghi, in un’altra ancora quelli inglesi e pure gli immancabili italiani, insomma si tratta di una comunità ricca e varia con radici molto diverse. Passo per gli scuri vicoli e non mi sento solo, mi sento già a casa, accompagnato dai miei sogni e dalle mie aspirazioni, mi butto nel letto e saluto il mio secondo giorno in Anversa.


TheMarchian.

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