Montalcino VS 2014 – Brunello di Montalcino DOCG “Vigna Soccorso” 2014 – Tiezzi

“Annata tremenda falcidiata da pioggia, grandine e tanto freddo, le uve non saranno mai in grado di sostenere la maturazione che porta il vino a divenire elisir di felicità!”; un duro colpo per chi, come i produttori di Brunello, esce dopo ben 5 anni dalla vendemmia. I giudizi negativi hanno segnato gli ultimi 5 anni di riflessioni ed elucubrazioni sul reale potenziale della vendemmia 2014, ma ora con il vino in bottiglia possiamo giudicare direttamente la veridicità di tali opinioni. Analizzandola a fondo si comprende come essa sia nettamente diversa rispetto agli andamenti climatici caldi e temperati che solitamente baciano l’area di Montalcino. I vini che sono nati risultano meno estratti, meno carichi e spesso privi di impronta tannica, caratteristiche per le quali i puristi dello stile ilcinese si trovano spaesati e privi di attitudine alla comprensione. Personalmente non concordo sulla non accettazione di tale interpretazione vendemmiale, poiché il lavoro del Sommelier è quello di esaltare le caratteristiche del vino, riuscendo ad andare oltre la stereotipia e all’uniformamento del gusto. La mia indole e il mio grande rispetto verso il lavoro altrui mi hanno quindi portato ad un approccio obiettivo, che mi ha fatto evidenziare le accezioni positive anziché quelle negative. È tramite questo duro esercizio, che unisce l’umiltà alla profonda passione per l’elisir di bacco, che sono diventato un entusiasta ammiratore della tanto bistrattata 2014. Fu così, che in una calda giornata d’Agosto dentro la sala degustazione del Podere Soccorso di Enzo Tiezzi mi innamorai follemente del suo Brunello, che nasce nelle vigne ad alberello allevate proprio sotto la Chiesa della Madonna del Soccorso. Lì nel versante del paese che guarda verso ovest il pragmatico e genuino signor Tiezzi lavora dal 1999 nel segno della tradizione, per far esprimere ai suoi vini la sincera essenza della fetta di territorio da lui coltivata. Oggi durante i primi giorni di ottobre voglio riportare alla mente i ricordi di quella giornata passata tra i colli ilcinesi insieme a splendidi amici, che come me rimasero folgorati dalle fattezze del Vigna Soccorso 2014. Terreni vulcanici misti ad arenarie compatte e sabbie sono la base geologica che genera la spina dorsale di questo piccolo clos, che anno dopo anno mantengono invariata l’eleganza e lo sbilanciamento del vino verso le durezze (acidità e tannicità) rendendolo un campione per capacità corroborante e propensione all’invecchiamento. In questa annata si manifesta di un colore talmente scarico e granato da ricordare in ampi tratti uno dei più famosi Grand Cru di Vosne-Romanèe in Borgogna. I profumi sono leggiadri, pungenti, precisi e gioiosamente incasellati all’interno di un sobrio mosaico olfattivo. Le prime percezioni rimandano agli agrumi (in particolare alla scorza d’arancia e al mapò), poi escono tratti ematici e ferrosi che portano i ricordi alla carne cruda e alla polvere di ruggine. Poi si acquieta e dichiara una lieve presenza di ciliegia appena matura, pepe bianco, canfora, noce moscata e tanta rosa rossa. Lo assaggio ed è un lampo in mezzo al palato, con un agile scatto passa dall’entrare timidamente in bocca alla sensuale deglutizione; il suo brio è dato dall’acidità che fagocita il poco tannino estratto in questa annata. Corroborante all’ennesima potenza, quasi inarrestabile nel suo viaggiare senza interruzioni, si mostra profondo e conturbante al momento della deglutizione, quando eleva la persistenza aromatica ad una lunghezza inaspettata, come se volesse farmi capire che la vigna è lì, centrale come sempre e non c’è clima che tenga, lei è forte, radicata, sinuosa, raggiante e arriva sempre in soccorso di Enzo, l’uomo che con amore la coccola e la rispetta.


TheMarchian.

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