
Finalmente ci siamo! Entriamo nel grande salone vetrato e balziamo sulle panchine, pronti e scattanti per affrontare questa splendida degustazione! Davanti a noi le tovagliette personalizzate, con i tre alfieri di casa San Guido, che trepidanti, ci attendono nei raffinati calici di cristallo.
Il racconto della storia e dei modi di lavoro di Tenuta San Guido, si stanno per rivelare all’interno del loro prodotto finale, tre vini che dovranno incarnare filosofia e materia per riuscire a soddisfare le nostre alte aspettative. La location è pazzesca, tranquilla e luminosa, perfetta per emozionare i nostri palati, con l’eleganza e l’armonia dei nuovi figli del sogno di Mario Incisa della Rocchetta.
LE DIFESE 2016 IGT
Il primo assaggio è il più giovane vino della Tenuta, creato nel 2002 per il pranzo matrimoniale di Priscilla, la figlia di Nicolò Incisa della Rocchetta. È un blend attaccato al territorio, che si compone con un 70% Cabernet Sauvignon e 30% Sangiovese, che più di ogni altro vino di San Guido rispetta le radici toscane della Tenuta. Subisce un affinamento in Barrique (come vuole lo stile aziendale) che nobilita e rinforza un vino, che vuole essere il più immediato dei tre. Ha un colore che fa trapelare la presenza del Sangiovese, rosso rubino luminoso e semi-trasparente, che palesa una piacevole eleganza, nitidamente riconoscibile anche al naso. Un mix graffiante di ferro, carne cruda, lampone, succo di melagrana, scorza d’arancia e affumicatura mi colpisce e mi invoglia ad assaggiarlo. In bocca rivela la rusticità del Sangiovese e la speziatura del Cabernet, che insieme regalano un sorso tannico e frenetico, chiuso da un finale misto tra succo di lampone e chiodi di garofano.
GUIDALBERTO 2016 IGT
Passiamo a quello che non deve essere considerato un “second vin”, ma una vera e propria alternativa al Sassicaia, creato nel 2000 per andare incontro ad un mercato che voleva numeri sempre maggiori. Il blend utilizzato vede l’entrata dello scuro Merlot (presente per il 40%) che va render più “piacione” il 60% di Cabernet Sauvignon. Il colore evidenzia il cambiamento stilistico, abbandonando il lucente rubino, per esprimersi con gioviali sfumature purpuree. I suoi 15 mesi di legno si fanno sentire, quando al naso riconosco vaniglia e cannella come aromi principali, che però si acquietano velocemente per lasciare spazio a frutta scura (mirtillo e mora), lavanda secca ed uno spunto di macchia mediterranea molto caratterizzante. In bocca ha l’avvolgenza scura del Merlot, con sensazioni di liquirizia, grafite e tannini dal sapore del pepe verde, tipici del Cabernet.
SASSICAIA 2015 DOC
Ecco il momento tanto atteso, finalmente possiamo degustare il vino dell’anno! Il sempreverde Sassicaia, un mix di capacità e cultura in grado di rappresentare al meglio la voce di un intero territorio. Dai primi anni ’70 è il punto di riferimento assoluto del fare vino in Toscana, facendosi carico di onori e tanti oneri, che non gli permettono di poter compiere passi falsi. La sua composizione, 85% Cabernet Sauvignon e 15% Cabernet Franc, è immutata da sempre, una sorta di ricetta perfetta che delinea i suoi tratti iconici ed equilibrati. Mi emoziono anche solamente guardandolo, con il suo rosso rubino vivido e raggiante, sembra guardarci dall’alto in basso, con quel suo fare snob, che tanto mi piace. Pur rivelandosi ancora austero, data la sua giovane età, riesce a comunicare la profondità che lo contraddistingue. Si veste di un tessuto cangiante, simile al velluto, che mostra le sue sfaccettature in modo progressivo. Il floreale di violetta e rosa rossa domina il primo impatto, che poi viene seguito da elicriso, mirtillo, cassis, lampone, ginepro e cioccolata fondente. La sua venatura balsamica di menta piperita lo rende irresistibile, invitandomi ad ammirarlo con crescente attenzione. In bocca è vibrante, entra ricco e fruttato, prosegue con ferrosità e agrume a centro bocca, e poi conclude con uno slancio acido-sapido che allunga a dismisura una persistenza gusto-olfattiva impressionante!
Con una bella foto di gruppo tra le Barrique del Sassicaia 2017, si conclude la nostra stupenda visita nel tempio dell’enologia bolgherese, le nostre facce soddisfatte incarnano la soddisfazione di essere entrati almeno una volta nella vita nella Mecca del vino italiano.
Grazie a: Alessio, Chiara, Daniela, Fabio, Federica, Marco, Paola e Simone per la compagnia e la condivisione di emozioni.
Grazie a Benedetta e a Tenuta San Guido per averci permesso di effettuare una visita così esclusiva ed emozionante!
TheMarchian.