
Amo lo Champagne e quando trovo un Blanc de Blancs (Chardonnay in purezza) raggiungo il massimo godimento di matrice transalpina, in questo caso provo per la mia prima volta un Extra Brut con il pedigree, creato da Ulysse Collin, grande allievo di Selosse, da cui mutua uno stile eccentrico che si sviluppa sulla voluta ricerca di un’ ossidazione penetrante, ma anche propulsiva e molto elegante. Il colore è brillante, vivo e suadente, che confonde rapidamente la mia aspettativa ossidativa, tanto da farmi scattare alacremente all’analisi olfattiva animato da una crescente curiosità. All’inizio è un po’ chiuso, con sentori ridotti, che però svaniscono velocemente (come se il vino capisse la mia gentile voglia di interagire con lui e mi lasciasse entrare dalla porta principale fiducioso della bontà delle mie intenzioni) lasciando spazio a note comuni tra i macerati: camomilla, fieno secco, fiori di tiglio, pepe bianco e tanta scorza di pompelmo. Citrino ma anche cremoso, mi ricorda il burro fuso e la pasta di mandorle che si usa per i dolcetti. Come un turbine si allarga a dismisura in varie fasi con un susseguirsi di suggestioni vere, vive, emozionanti, come solamente i fuoriclasse sanno fare. Lo stampo dello Chardonnay francese si fa ancora più riconoscibile con le note di gesso e guscio d’ostrica che mi accompagnano fino in bocca dove scorre netto e senza sbavature, portandosi dietro speziature, grassezza, scorza d’agrume, polposità, larghezza, lunghezza e una beva semplicemente commovente! È uno Champagne diverso dal solito, con accentuati tratti vinosi, che lo rendono ricco e accattivante, camaleontico e sempre in movimento, propositivo ma anche un po’austero. Un vino per tanti, ma non per tutti, un vino per chi ha voglia di ragionare e che non ha paura dei salti nel vuoto, un vino per chi sa osare e per chi non si fida dei pregiudizi, un vino non banale che necessita di interlocutori attenti e riflessivi. Lo ammetto, mi ha colpito nell’anima, tracciando una linea distintiva tra lui e tanti altri buonissimi Champagne, me lo ricorderò per molto tempo e al momento giusto so che riuscirà ad emozionarmi ancora, chissà, magari abbinato ad un risotto con funghi porcini tostati e battuta di gambero rosso di Mazzara. TheMarchian.