
È un sabato sera, a cena tra sommelier, e come ogni volta ci divertiamo a stupire i nostri commensali proponendo bottiglie bendate, particolari ed intriganti. Con grande generosità Alessio ha deciso di condividere con noi un vino sontuoso, elegante e con un grande blasone… il Montevetrano 2012 di Silvia Imparato. È una sapiente unione tra Cabernet Sauvignon, Aglianico e Merlot (che nasce e cresce in Campania), studiata e supervisionata da Riccardo Cotarella, grande esponente della comunità enologica italiana. Ha un colore intenso e carico, scuro come il Merlot, ma anche luminoso grazie alla vivacità dell’Aglianico della zona di Salerno. Al naso è complesso e variegato, parte con ricordi di carne cruda (che mi accompagneranno per tutta la degustazione) e poi si sviluppa su frutta scura (come more di gelso, ribes nero e amarene), poi rinfrescanti note balsamiche di alloro e resina, finendo con dolci e piacevoli speziature, divise tra cioccolato fondente, chiodi di garofano e affumicatura. Di contorno sviluppa una terrosità di humus e violetta appassita che lo rende molto caratteristico ed interessante, senza offuscare la grande mineralità ferrosa, che probabilmente ci indica qualcosa di più sul suo territorio di nascita. In bocca è materico, pieno, speziato, carnoso e scorrevole, con una percezione tannica estremamente delicata. Finisce sapido e con una deliziosa nota di arancia amara, grande punto di forza dell’Aglianico campano. Un vino che alla cieca stupisce, perchè affrontato senza i preconcetti sulla ruffianaggine dei vitigni internazionali, che anzi quando vengono declinati così sono in grado di far provare emozioni rare e sincere. Stupendo da bere adesso intorno a un tavolo imbandito di pecorini stagionati in grotta o in versione invernale abbinato al cinghiale in salmì.
TheMarchian