
Ci sono cose, fatti o persone che in determinati momenti della nostra vita ci offrono un modello da imitare per raggiungere quei risultati che tanto ammiriamo e desideriamo, essi ci mostrano un modo di fare, una via, un insieme di comportamenti che se perseverati con caparbietà e passione ci traineranno a creare il nostro percorso ideale per la realizzazione della nostra storia. Oggi è il 70esimo compleanno del mio più grande esempio… mio babbo, colui che mi ha dato i natali, che mi ha insegnato le regole della vita, che mi ha rimproverato quando ho sbagliato, che mi ha appoggiato quando ho preso decisioni difficili, che mi ha insegnato a lavorare e che mi ha allenato all’apertura mentale necessaria per affrontare la modificabilità della vita e soprattutto ad essere generoso con gli altri. In questo giorno, per lui, così speciale, che segna una decisa linea divaricante tra quello che è stato fino ad oggi e tra quello che sarà in un futuro sereno e tranquillo, decido di andare in cantina e con estrema decisione prendere il vino che è stato l’esempio da seguire per molti anni…il Sassicaia!! Ancora oggi rimane l’unico vino italiano a possedere una DOC aziendale, che esemplifica la potenza del marchio ed il rispetto che tutti nutrono nei suoi confronti, nato da una visione geniale del Marchese Incisa della Rocchetta alle prime luci degli anni 70′, è stato il fiero condottiero della riscossa enologica toscana, che passò dal vino “mezzadro” da bere tutti i giorni alla “classe aristocratica” del vino da lungo invecchiamento. Per me tagliare la capsula e stappare questo “mito” ha un sapore particolare, perchè in lui identifico il mio percorso di Sommelier, un modello di eleganza e rigore che ho elevato a punta di diamante delle mie esperienze degustative. Questo 2010 regalatomi lo scorso anno dalla mia famiglia dopo aver ottenuto il diploma AIS, può quindi romanticamente sintetizzare quei valori di passione e condivisione che da ventisette anni mi sta insegnando mio babbo. Lo verso nell’ampio calice e dall’incontro tra il vetro sottilissimo del Bordeaux style di Zalto e il Sassicaia nasce una melodia armoniosa che anima l’ambiente ed elettrizza i battiti del mio cuore. Il colore è ancora rubino più fitto nel centro con luminosi riflessi lievemente granati, rotea sinuoso tra le pareti di cristallo portando all’esterno l’intensità e la generosità di sensazioni che lo contraddistinguono. Delinearne la splendida gamma di profumi è un gioco che può andare avanti per ore, grazie alla sua abilità di far apparire, spostare e mutare le percezioni che finemente stimolano la mia mucosa olfattiva. In successione si rincorrono ruggine, ginepro, alloro, resina di pino, chiodi di garofano, oli essenziali di agrumi, rinfrescante balsamicità, confettura di lampone, caramella al rabarbaro, fondo di caffè e cioccolata fondente. Una poesia che in bocca si fa ancor più raffinata descrivendo la regalità del Cabernet Sauvignon come pochi altri sanno fare esprimendo un sorso dinamico che ha la consistenza della seta, scorre pieno e succoso all’interno del cavo orale dispensando note speziate ed una splendida acidità che sa di melagrana matura, finisce in crescendo esplodendo in un finale eterno che richiama cioccolata fondente e polpa di frutta rossa. Una vera e propria esperienza mistica che si muove tra materia e sentimento creando una combinazione in grado di sciogliere il cuore, permettendomi di incasellare il Sassicaia 2010 (ancora una volta) tra i miei ricordi più vivi e riconoscibili! Emoziona tutti, compreso il babbo, perchè un vino così ti fa uscire dall’ordinario permettendoti di trovare per qualche ora l’assoluto equilibrio tra mente e corpo, per completare questa indimenticabile esperienza ho cucinato uno stufato di cinghiale al vino rosso con purè al tartufo, creando un abbinamento perfetto per l’occasione. E ricordate se un vino vi fa innamorare non bevetelo sempre, bensì quasi mai così potrete avere ogni volta un balzo al cuore!
TheMarchian.