La pazienza dell’attesa – Ornellaia Archivio Storico 2001 – Marchesi de Frescobaldi

Raccogliere e catalogare per conservare prove tangibili di atti, prodotti o documenti importanti, che al momento giusto vengono consultati, per constatarne l’effettivo valore assoluto. Questi suddetti passaggi formano la nobile pratica dell’archiviazione, che solitamente viene utilizzata nei campi artistico e giudiziario. L’importanza di avere tracce reali del passaggio del tempo, sostenute da precise informazioni spazio-temporali hanno spinto la famiglia Frescobaldi, da sempre attenta a stile e qualità, a creare un ricco e organizzato Archivio Storico contenente tutte le annate del loro alfiere della tenuta bolgherese. Ovviamente mi riferisco al pluripremiato e conosciutissimo Ornellaia, uno dei simboli dell’affermazione del terrorir mediterraneo di Bolgheri, entrato di diritto nel gotha dei patrimoni vitivinicoli del pianeta. Un ricco blend tra Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc e Petit Verdot, capace di vedere eletta la sua annata ’98 come “Wine of the Year” del 2001 (dalla conclamata rivista Wine Spectator). Lui, che è nato nel 1985 dalle mani di Lodovico Antinori e che successivamente è stato perfezionato dall’attenta visione dei Marchesi de Frescobaldi. Il suo successo commerciale è sotto gli occhi di tutti, anche dei meno esperti, e ogni anno la forza del suo brand aumenta con una costanza non comune, facendone incrementare la richiesta in ogni angolo del mondo. Per queste ragioni l’azienda ha deciso di creare un luogo neutrale, all’interno della cantina, in grado di proteggere le sue preziose annate, che così facendo possono conservarsi nel modo migliore fino al momento dell’apertura. Questa scelta strategica permette agli appassionati e ai collezionisti di poter selezionare e acquistare, etichette perfettamente invecchiate e garantite, che sono in grado di fare comprendere il vero potenziale evolutivo di Ornellaia. Oggi ho la fortuna di confrontarmi proprio con una bottiglia proveniente dal “santuario” bolgherese, precisamente un Ornellaia Archivio Storico 2001, in cui il tappo e la perfetta conservazione hanno permesso al vino di presentarsi a questo momento in stato di grazia. Diversamente da quello che mi aspetto, si presenta di un rosso scuro non troppo cupo, che mantiene una grande tenuta, sia a livello di luminosità che a livello di perdita di colore sulle bordature, segno di un’annata che ha richiesto meno estrazione dei componenti fenolici, e naturalmente dotata di una longevità fuori dal comune. Curioso di capire se le mie sensazioni visive si riproporranno anche a livello olfattivo avvicino il naso al calice e… wow! Vengo colpito e incalzato da una serie intrigante di profumi, che mi parlano di territorio, crescita e precisione. Il primo impatto rivela la componente floreale, descritta dalla lavanda secca e dalla violetta di campo, poi la frutta scura (tipica dell’Ornellaia) come amarena sotto spirito e confettura di mirtillo, poi è la volta delle speziature, espresse da cardamomo essiccato e chiodi di garofano. Complessità e profondità, ma la caratteristica più emozionante e territoriale, si percepisce quando fanno capolino i profumi balsamici di alloro, ginepro e macchia mediterranea, che uniti riportano alla mente i tramonti bolgheresi raffrescati dalle caratteristiche brezze marittime. Dopo questa calorosa e armonica immagine mentale passo all’assaggio, e qua si mette in luce la longevità del Cabernet Sauvignon che punzecchia la bocca con le sue caratteristiche note di friggitello sbruciacchiato, sensazioni divertenti e particolari, che trasportano il sorso fino allo sprint fresco-balsamico che chiude con sontuosità un’esperienza gusto-olfattiva da incorniciare. Senza alcun dubbio è una delle mie esperienze più importanti con un grande campione di Bolgheri, un vino stratificato, espressivo e molto comunicativo, che parla una lingua internazionale senza essersi dimenticato il suo carattere livornese. Grazie a questa esperienza oggi sono in grado di capire quanto sia limitativo pensare di conoscere un vino assaggiandolo solamente nelle sue annate più recenti, senza conoscerne la storia precedente e soprattutto senza poterne comprendere la spettacolare evoluzione. Quindi grazie al rigore, alla precisone, allo stile e all’aristocraticità di Ornellaia, perchè vini così sono un privilegio per il palato e per lo spirito!


TheMarchian.

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